Cosa sono gli interessi bancari e come si calcolano per i conti deposito

Ultimo aggiornamento: 17/09/2022

12 Lug 2021

Depositare del denaro in un conto deposito, rende sempre qualcosa: gli interessi bancari. Depositare denaro su un conto corrente classico, quasi sempre non prevede la maturazione di un tasso di interesse. Come invece anticipato precedentemente, il conto deposito permette di percepire una piccola rendita e non correre alcun rischio disponendo sempre della possibilità di utilizzare il denaro depositato (a meno che non si opti per un conto deposito vincolato).

Cosa sono gli interessi bancari

Gli interessi bancari rappresentano la remunerazione che il correntista si vede riconoscere per aver depositato il proprio denaro in banca.


Interessi bancari attivi e interessi bancari passivi: la differenza

Gli interessi bancari si differenziano in attivi e passivi. Gli interessi bancari attivi sono quelli che abbiamo appena descritto, ossia quelli corrisposti dalla banca ai correntisti che hanno depositato il loro capitale su un conto corrente o un conto deposito.

Gli interessi attivi sul conto deposito, si indicano con una percentuale che rappresenta la quota di remunerazione che spetta al cliente della banca. Al contrario, gli interessi bancari passivi sono quelli che i clienti devono corrispondere alla banca nel caso stipulino un finanziamento, che sia un mutuo o un prestito. Gli interessi passivi sono indicati da due percentuali, il TAN e il TAEG, che rappresentano il costo del finanziamento.


Calcolo interessi bancari per i conti deposito

Per calcolare gli interessi attivi applicati al conto deposito, bisogna prima considerare un’ulteriore distinzione. Gli interessi bancari possono essere, oltre che attivi o passivi, anche:

  • semplici, cioè una percentuale sul capitale corrisposta alla fine di un determinato periodo di tempo;
  • composti, quando gli interessi vengono aggiunti progressivamente al capitale, facendo così maturare nuovi interessi.

Nel caso dei conti deposito, inoltre, bisogna considerare se si tratta di un conto deposito libero o vincolato. Nel caso di un conto deposito non vincolato, il tasso di interesse è quello base, qualsiasi sia la durata del tempo per il quale il depositante mantiene le somme ferme sul conto.
Nel caso di un conto deposito vincolato, invece, il tasso d’interesse bancario varia in base a quanto tempo il depositante decide di mantenere il denaro sul conto: tipicamente, per vincoli più lunghi sono corrisposti interessi bancari più vantaggiosi.

A questo punto, per calcolare gli interessi su una somma custodita su un conto deposito, al netto di spese e tasse che dovranno essere detratte per stabilire il rendimento effettivo, basta moltiplicare il capitale per il tasso di interesse annuo, per il numero di anni o mesi per i quali effettuiamo il calcolo.

Calcolo degli interessi bancari: un esempio pratico

La formula matematica per il calcolo degli interessi è:

Interesse = (Capitale depositato * tasso di interesse annuo * tempo in giorni) / 36500.

Facciamo un esempio pratico. Ipotizziamo di vincolare 1.000 euro su un conto deposito, ad un tasso dell’1,5% annuo, per due anni. L’interesse lordo sarà calcolabile come:

(1000 * 1,5 * 730) / 36500 = 30 euro.


Le ritenute sugli interessi attivi bancari

Gli interessi attivi maturati sulle somme depositate sul conto deposito sono sottoposti a una ritenuta fiscale del 26%, che consiste in un prelievo operato direttamente da parte della banca, che trattiene l’aliquota dagli interessi lordi e la versa all’Agenzia delle Entrate.

Per calcolare il rendimento netto di un conto deposito è quindi necessario tenere in considerazione l’entità delle tasse sugli interessi bancari, sottraendo, dopo aver effettuato il calcolo degli interessi lordi come già mostrato, sia la ritenuta fiscale del 26% che eventuali altre spese di gestione previste per il conto.


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